Michele Obino
Don Michele Obino (Santu Lussurgiu, 19 gennaio 1769 – Parigi, 6 gennaio 1839) è stato un rivoluzionario del Regno di Sardegna, tra i protagonisti dei moti rivoluzionari sardi.
Biografia
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/2/21/Tomba_Michele_Obino_vista_frontale.jpg/170px-Tomba_Michele_Obino_vista_frontale.jpg)
Originario di Santu Lussurgiu, si distinse negli studi già in giovane età conseguendo la Laurea all'Università di Sassari nel 1785. Fu titolare della cattedra di Digesto degli anni 1791-92. Nell'aprile 1794, all'età 25 anni, assunse la Cattedra di Decretali dell'Università di Sassari da cui venne destituito il 8 maggio 1799 per motivi politici[1].
Di ideali illuministici e fra i protagonisti delle rivolte antifeudali in Sardegna, ospitò l'amico Giovanni Maria Angioy durante la sua fuga a seguito del fallimento della sollevazione popolare.
Autore più accreditato degli opuscoli clandestini Achille della Sarda Liberazione e I sentimenti del vero patriotta sardo che non adula Cagliari, fu processato con l'accusa di essere fomentatore dei tumulti a Sassari e di aver fatto circolare libri rivoluzionari. Fu costretto alla macchia fra le foreste del Montiferru insieme agli altri capi dei rivoltosi di Santu Lussurgiu e dei paesi vicini, come Scano di Montiferro, Michele Obino fu costretto a fuggire in Francia[2].
![Map](https://maps.wikimedia.org/img/osm-intl,17,48.860659,2.392806,300x200.png?lang=it&domain=it.wikipedia.org&title=Michele_Obino&revid=135167096&groups=_96c1f5d1029c5988903081652597d785a6563e8f)
Morì a Parigi il 6 gennaio 1839. Riposa al cimitero di Père-Lachaise[3] nella divisione 11[4].
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Una via a Santu Lussurgiu è intitolata a suo nome.
Achille della Sarda Liberazione
È un opuscolo clandestino di alcune pagine scritto e diffuso in Sardegna durante il triennio di rivolta 1793-96[5].
È organizzato in quattro paragrafi:
- Analisi della sarda costituzione politica,
- Politica machiavellica del Ministero
- Schiavitù feudistica
- Inimicizia piemontese
ognuno contenente brevi enunciati che riassumono le idee del movimento e il programma rivoluzionario. In esso risaltano chiaramente le idee politiche maturate durante la rivoluzione francese, documentando così lo stretto legame che esisteva con le correnti di pensiero europee.
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/f/fc/Achille_della_Sarda_Liberazione.png/220px-Achille_della_Sarda_Liberazione.png)
L'opuscolo denuncia l'ordinamento feudale sardo come maggior causa del degrado della Sardegna, e accusa il governo sabaudo di violare il patto tra Sovrano e Nazione sarda che tutela i diritti del «Reame di Sardegna» e limita l'«assoluta Monarchia». La violazione del patto, si afferma ne l'Achille, dà diritto alla resistenza.
Copia manoscritta
Una copia manoscritta dell'opuscolo, datata 1796, è conservata presso la Biblioteca universitaria di Cagliari[6]. È pervenuta attraverso il Fondo Baylle costituito da una preziosa raccolta di documenti storici donata nel 1843 alla Biblioteca universitaria da Ludovico Baille già suo direttore dal 1827 al 1839[7].
L'opuscolo è costituito da 7 pagine di dimensione circa cm 31x20.
Note
- ^ Antonello Mattone, La storia dell'Università di Sassari, 2010
- ^ Antonello Mattone, Piero Sanna, 2007
- ^ Giovanni Maria Angioy, l'esilio a Parigi dell'eroe della Sarda rivoluzione: le storie mai raccontate, su La Nuova Sardegna, 11 aprile 2020. URL consultato il 12 settembre 2020.
- ^ (FR) Pagina su Michele Obino del sito Amis et Passionnés du Père Lachaise (APPL), su Amis et Passionnés du Père Lachaise (APPL), 8 aprile 2022. URL consultato l'8 aprile 2022.
- ^ Antonello Mattone, Piero Sanna, Settecento sardo e cultura europea, 2007
- ^ Collocazione del manoscritto
- ^ Sito ufficiale della Biblioteca universitaria di Cagliari
Bibliografia
- Felice Cherchi Paba, Don Michele Obino e i moti antifeudali lussurgesi (1796-1803), Cagliari, Editrice Sarda Fossataro, 1969
- L. Del Piano, Osservazioni e note sulla storiografica angioiana, in Studi sardi, vol. XVII, 1961
- P. Cuccuru, Un testo giacobino sardo: L'Achille della Sarda Liberazione, in Il Pensiero politico, XII, 1979, pagine 59-64.
Voci correlate
- Giovanni Maria Angioy
- Santu Lussurgiu
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