La vita è un miracolo

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La vita è un miracolo
Nataša Šolak e Slavko Štimac in una scena del film
Titolo originaleЖивот је чудо
Život je čudo
Lingua originaleserbo-croato, inglese, tedesco, ungherese
Paese di produzioneSerbia e Montenegro, Francia
Anno2004
Durata155 min
Rapporto1,85:1
Generecommedia, drammatico
RegiaEmir Kusturica
SoggettoRanko Božić, Emir Kusturica
SceneggiaturaRanko Božić, Emir Kusturica
ProduttoreAlain Sarde, Maja, Emir Kusturica
Produttore esecutivoPierre Edelman, Christine Gozlan
Casa di produzioneLes Films Alain Sarde, Cabiria Films, France 2 Cinéma
Distribuzione in italianoFandango
FotografiaMichel Amathieu
MontaggioSvetolik Mića Zajc
MusicheDejan Sparavalo, Emir Kusturica
ScenografiaMilenko Jeremić
CostumiZora Popivić
Interpreti e personaggi
  • Slavko Štimac: Luka
  • Natasa Tapuskovic (o Natasa Šolak): Sabaha
  • Vesna Trivalić: Jadranka
  • Vuk Kostić: Miloš
  • Aleksandar Berček: Veljo
  • Stribor Kusturica: capitano Aleksić
  • Nikola Kojo: Filipović
  • Mirjana Karanović: Nada
  • Branislav Lalović: presidente
  • Davor Janjić: Tomo
  • Adnan Omerović: Eso
  • Obrad Durović: Vujan
  • Nelle Karajlić: suonatore di cembalo
  • Danica Todorović: reporter televisiva
  • Vanesa Glodo: prima infermiera
  • Josif Tatić: primo dottore
  • Dragan Zurovac: allenatore
Doppiatori italiani

La vita è un miracolo (Живот је чудо - Život je čudo) è un film del 2004 diretto da Emir Kusturica, presentato in concorso al 57º Festival di Cannes.[1]

Trama

Jugoslavia 1992. L'ingegnere serbo Luka, stabilitosi in uno sperduto paesino tra i monti della Bosnia, di suo figlio Miloš, giovane talentuoso calciatore che sogna di giocare nel Partizan, e della moglie Jadranka, lunatica cantante lirica.

Luka ha in mente un progetto di una ferrovia turistica interstatale Serbia-Bosnia, ma gli viene impedito di ultimarlo dallo scoppio della guerra. In poco tempo viene chiamato alle armi il figlio Miloš, che viene fatto subito prigioniero. Contemporaneamente Jadranka, in preda ad una sempre più visibile follia, scappa con uno xilofonista ungherese e Luka trova un grande amore nella persona di Sabaha, una giovane infermiera bosniaca-musulmana, ricevuta come ostaggio per scambiarla con il figlio Miloš.

Analisi

Kusturica con quest'opera sembra suggerire una visione esistenziale cosmopolita dell'amore, capace di superare le barriere delle ostilità razziali, religiose e geopolitiche.[2]

Produzione

Per le riprese del film, il regista ha fatto realizzare un villaggio in stile tradizione successivamente adibito a struttura turistica e denominato Drvengrad. Nell'area è inoltre presente la ferrovia turistica Šarganska osmica, inaugurata nel 2003.

Riconoscimenti

Note

  1. ^ (EN) Official Selection 2004, su festival-cannes.fr. URL consultato il 9 luglio 2011 (archiviato dall'url originale l'8 aprile 2016).
  2. ^ Cineforum, Volume 45, Edizioni 441-445, 2005, p. 136.

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