Gas di Fermi

In fisica, in particolare in meccanica statistica, un gas di Fermi è un gas di fermioni. La statistica di Fermi-Dirac permette di determinare la distribuzione dell'energia per un gas di fermioni all'equilibrio termico conoscendone la densità, la temperatura e il set di stati energetici possibili.

Con questo modello possono essere in prima approssimazione descritti i nucleoni all'interno del nucleo atomico o gli elettroni di conduzione in un metallo.

La statistica di Fermi-Dirac

Lo stesso argomento in dettaglio: Statistica di Fermi-Dirac.

Un gas di Fermi composto da particelle identiche segue la statistica di Fermi-Dirac, dalla quale si deduce che:

n k ¯ = 1 e ( ε k μ ) / k T + 1 {\displaystyle {\overline {n_{k}}}={\frac {1}{e^{(\varepsilon _{k}-\mu )/kT}+1}}}

che rappresentano i valori medi dei numeri di occupazione per un gas di Fermi. Per un gas di Fermi tutti i numeri di occupazione sono n k ¯ 1 {\displaystyle {\overline {n_{k}}}\leq 1} . La normalizzazione impone:

N = k 1 e ( ε k μ ) / k T + 1 {\displaystyle N=\sum _{k}{\frac {1}{e^{(\varepsilon _{k}-\mu )/kT}+1}}}

dove N è il numero totale di particelle del gas. Da questa possiamo determinare il potenziale chimico.

L'hamiltoniana di un gas di Fermi costituito da N fermioni di massa m racchiuso all'interno di una scatola cubica di lato L è:

H 0 = i = 1 N p i 2 2 m {\displaystyle H_{0}=\sum _{i=1}^{N}{\frac {p_{i}^{2}}{2m}}}

dove l'energia di singola particella è:

ε = p x 2 + p y 2 + p z 2 2 m {\displaystyle \varepsilon ={\frac {p_{x}^{2}+p_{y}^{2}+p_{z}^{2}}{2m}}}

espressi in termini di autovalori, ovvero i valori di energia accessibili al sistema: ε k = 2 k 2 2 m {\displaystyle \varepsilon _{k}={\frac {\hbar ^{2}k^{2}}{2m}}} . Tenendo conto della degenerazione di spin g = 2 s + 1 {\displaystyle g=2s+1} dove s è lo spin del fermione, il numero di particelle nell'elemento di volume dello spazio delle fasi è:

g d τ = g d p x d p y d p z d V ( 2 π ) 3 {\displaystyle gd\tau =g{\frac {dp_{x}dp_{y}dp_{z}dV}{(2\pi \hbar )^{3}}}}

cioè si ha per la distribuzione di Fermi:

d N = g d τ e ( ε μ ) / k T + 1 {\displaystyle dN={\frac {gd\tau }{e^{(\varepsilon -\mu )/kT}+1}}}

Più precisamente, integrando quest'ultima in d V {\displaystyle dV} si ottiene la distribuzione dell'impulso:

d N p = g V p 2 d p 2 π 2 3 [ e ( ε μ ) / k T + 1 ] {\displaystyle dN_{p}={\frac {gVp^{2}dp}{2\pi ^{2}\hbar ^{3}\left[e^{(\varepsilon -\mu )/kT}+1\right]}}}

e siccome ε = p 2 / 2 m {\displaystyle \varepsilon =p^{2}/2m} , si deduce subito la distribuzione di energia:

d N ε = g V m 3 / 2 2 π 2 3 ε d ε e ( ε μ ) / k T + 1 {\displaystyle dN_{\varepsilon }={\frac {gVm^{3/2}}{{\sqrt {2}}\pi ^{2}\hbar ^{3}}}{\frac {{\sqrt {\varepsilon }}\,d\varepsilon }{e^{(\varepsilon -\mu )/kT}+1}}}

Le ultime due espressioni rappresentano le distribuzioni di Maxwell nel caso di un gas di Fermi. Dalla seconda si ricava l'energia:

0 ε d N ε = g V m 3 / 2 2 π 2 3 0 ε 3 / 2 d ε e ( ε μ ) / k T + 1 {\displaystyle \int _{0}^{\infty }\varepsilon \,dN_{\varepsilon }={\frac {gVm^{3/2}}{{\sqrt {2}}\pi ^{2}\hbar ^{3}}}\int _{0}^{\infty }{\frac {\varepsilon ^{3/2}\,d\varepsilon }{e^{(\varepsilon -\mu )/kT}+1}}}

e il numero totale di particelle:

N = g V m 3 / 2 2 π 2 3 0 ε d ε e ( ε μ ) / k T + 1 {\displaystyle N={\frac {gVm^{3/2}}{{\sqrt {2}}\pi ^{2}\hbar ^{3}}}\int _{0}^{\infty }{\frac {{\sqrt {\varepsilon }}\,d\varepsilon }{e^{(\varepsilon -\mu )/kT}+1}}}

che fornisce anche il potenziale termodinamico:

Ω = V g T ( m ) 3 2 π 2 3 0 ε 3 / 2 d ε e ( ε μ ) / k T + 1 {\displaystyle \Omega =-{\frac {VgT{\sqrt {(m)^{3}}}}{{\sqrt {2}}\pi ^{2}\hbar ^{3}}}\int _{0}^{\infty }{\frac {\varepsilon ^{3/2}\,d\varepsilon }{e^{(\varepsilon -\mu )/kT}+1}}}

Esso coincide con l'energia a meno di un fattore:

Ω = P V = 2 3 E {\displaystyle \Omega =-PV={\frac {2}{3}}E}

che è una relazione del tutto generale e vale per tutti i sistemi, sia di Bose, sia di Fermi e di Boltzmann.

Gas di Fermi completamente degenere

Supponiamo di avere un gas di fermioni di spin s = 1 / 2 {\displaystyle s=1/2} (quindi g = 2 s + 1 = 2 {\displaystyle g=2s+1=2} ), ad esempio elettroni, a temperatura assoluta T {\displaystyle T} = 0 K. Gli elettroni a tale temperatura cercano di porsi negli stati a energia minore in modo che il totale dell'energia sia il valore più basso possibile, partendo dallo stato a energia nulla, fino a un certo valore.

Il numero di stati quantistici di un elettrone in un volume V con impulso compreso in ( p , p + d p ) {\displaystyle (p,p+dp)} è dato dalla prima delle distribuzioni di Maxwell:

2 4 π V p 2 d p ( 2 π ) 3 = V p 2 d p π 2 3 {\displaystyle 2{\frac {4\pi Vp^{2}\,dp}{(2\pi \hbar )^{3}}}=V{\frac {p^{2}\,dp}{\pi ^{2}\hbar ^{3}}}}

Gli elettroni occupano tutti gli stati con impulso uguale a zero (notare che ε = p 2 / 2 m {\displaystyle \varepsilon =p^{2}/2m} ) fino al valore p = p F {\displaystyle p=p_{F}} detto impulso di Fermi, che equivale nello spazio degli impulsi, al raggio di una sfera detta sfera di Fermi.

Il numero totale di elettroni in questi stati è dato da:

N = V π 2 3 0 p F p 2 d p = V p F 3 3 π 2 3 {\displaystyle N={\frac {V}{\pi ^{2}\hbar ^{3}}}\int _{0}^{p_{F}}p^{2}\,dp={\frac {Vp_{F}^{3}}{3\pi ^{2}\hbar ^{3}}}}

da cui possiamo ricavare l'impulso di Fermi:

p F = ( 3 π 2 ) 1 / 3 ( N V ) 1 / 3 {\displaystyle p_{F}=(3\pi ^{2})^{1/3}\hbar \left({\frac {N}{V}}\right)^{1/3}}

e l'energia di Fermi:

ε F = p F 2 2 m = ( 3 π 2 ) 2 / 3 2 2 m ( N V ) 2 / 3 {\displaystyle \varepsilon _{F}={\frac {p_{F}^{2}}{2m}}=(3\pi ^{2})^{2/3}{\frac {\hbar ^{2}}{2m}}\left({\frac {N}{V}}\right)^{2/3}}

Questo si può vedere anche dai numeri di occupazione medi: infatti al limite T 0 {\displaystyle T\to 0} :

lim T 0 n p ¯ = lim T 0 1 e ( ε μ ) / k T + 1 = { 1 ε < μ 0 ε > μ {\displaystyle \lim _{T\to 0}{\overline {n_{\mathbf {p} }}}=\lim _{T\to 0}{\frac {1}{e^{(\varepsilon -\mu )/kT}+1}}=\left\{{\begin{matrix}1&\varepsilon <\mu \\0&\varepsilon >\mu \end{matrix}}\right.}

cioè i numeri di occupazione medi diventano una funzione a gradino facendoci pensare al fatto che per p < p F {\displaystyle p<p_{F}} oppure ε < ε F {\displaystyle \varepsilon <\varepsilon _{F}} gli elettroni si dispongono a partire dal livello ε = 0 {\displaystyle \varepsilon =0} fino ai livelli p = p F {\displaystyle p=p_{F}} oppure ε = ε F {\displaystyle \varepsilon =\varepsilon _{F}} con la condizione che in un livello ci sia al massimo una particella secondo il principio di esclusione di Pauli. Dopo questi valori, per p > p F {\displaystyle p>p_{F}} non vi sono più elettroni da sistemare.

Da notare che:

ε F = μ   {\displaystyle \varepsilon _{F}=\mu \ }

L'energia totale del gas di Fermi completamente degenere si ottiene dall'integrazione:

E = V 2 m π 2 3 0 p F p 4 d p = V p F 5 10 m π 2 3 {\displaystyle E={\frac {V}{2m\pi ^{2}\hbar ^{3}}}\int _{0}^{p_{F}}p^{4}\,dp={\frac {Vp_{F}^{5}}{10m\pi ^{2}\hbar ^{3}}}}

che, sostituendo l'espressione dell'impulso di Fermi e, nel successivo passaggio, quella dell'energia di Fermi, diventa:

E = 3 ( 3 π 2 ) 2 / 3 2 10 m ( N V ) 2 / 3 N = 3 5 N ε F {\displaystyle E={\frac {3(3\pi ^{2})^{2/3}\hbar ^{2}}{10m}}\left({\frac {N}{V}}\right)^{2/3}N={\frac {3}{5}}{N\varepsilon _{F}}}

Infine, usando la relazione generale del potenziale termodinamico, si ottiene:

P = ( 3 π 2 ) 2 / 3 2 5 m ( N V ) 5 / 3 {\displaystyle P={\frac {(3\pi ^{2})^{2/3}\hbar ^{2}}{5m}}\left({\frac {N}{V}}\right)^{5/3}}

ovvero: la pressione è proporzionale alla densità secondo la potenza 5/3.

Voci correlate

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