Avvelenamento da ferro

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L'avvelenamento da ferro è una condizione clinica caratterizzata dall'assunzione acuta o cronica di ferro. Le manifestazioni tossiche iniziano raggiunta la dose di ferro elementale pari o superiore ai 20 mg/kg. Dosi superiori ai 50 mg/kg si accompagnano con manifestazioni tossiche severe. Generalmente si tratta di sali di ferro quali il solfato e il cloruro. Si manifesta anche un'encefalopatia da ferro se si utilizzano troppi preparati di tale minerale.

Sintomatologia

I gravi avvelenamenti da ferro, generalmente, provocano sintomi entro 6 ore dal sovradosaggio. I sintomi dell’avvelenamento si manifestano solitamente in 5 stadi:[1]

Stadi Tempo dopo il sovradosaggio Sintomi
Stadio 1 Nelle 6 ore successive Vomito, vomito ematico, diarrea, dolore addominale, irritabilità e sonnolenza. Quando l'avvelenamento è grave, compaiono respiro e ritmo cardiaco accelerato, coma, perdita di coscienza, convulsioni e ipotensione.
Stadio 2 Tra le 6 e le 48 ore successive Le condizioni della persona sembrano in miglioramento.
Stadio 3 Tra le 12 e le 48 ore successive Possibile un abbassamento della pressione arteriosa, febbre, sanguinamento, ittero, insufficienza epatica, acidosi metabolica e crisi convulsive.
Stadio 4 Tra i 2 e i 5 giorni successivi il fegato cessa di funzionare e può verificarsi la morte per shock, emorragia e anomalie della coagulazione. I livelli glicemici diminuiscono e può verificarsi stato confusionale, letargia o coma.
Stadio 5 Tra le 2 e le 5 settimane successive lo stomaco o l’intestino possono presentare occlusioni dovute a fibrosi. La cicatrizzazione in questi due organi può causare dolore addominale crampiforme e vomito. In un secondo momento può verificarsi una cirrosi epatica.

Eziologia

Tale avvelenamento può avvenire tramite ingestione, inalazione o assorbimento del ferro.

Esami

Utile si mostra la radiografia dove si può osservare l'ingestione di pillole del minerale, anche esami del sangue per controllarne i valori di ferro. Inoltre si utilizza il test con l'uso di deferoxamina per evincere, grazie ad un cambiamento di colore delle urine, la presenza di ferrioxamina.

Trattamento

Il trattamento specifico si effettua con la lavanda gastrica, si utilizza anche l'irrigazione intestinale a cui deve eseguire un controllo per essere certi dell'eliminazione del ferro dal corpo. Se si sono ingerite delle pastiglie devono essere estratte tramite endoscopia.

Note

  1. ^ Avvelenamento da ferro, in MsdManuals. URL consultato il 16 marzo 2023.

Bibliografia

  • Douglas M. Anderson, A. Elliot Michelle, Mosby’s medical, nursing, & Allied Health Dictionary sesta edizione, New York, Piccin, 2004, ISBN 88-299-1716-8.
  • Harrison, Principi di Medicina Interna (il manuale - 16ª edizione), New York - Milano, McGraw-Hill, 2006, ISBN 88-386-2459-3.

Voci correlate

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